Il Patent Box è uno strumento fiscale che valorizza gli investimenti delle imprese in ricerca, sviluppo e innovazione. Introdotto con la Legge di Stabilità 2015 e completamente riformato dal D.L. 146/2021 (convertito nella L. 215/2021), il nuovo regime consente di maggiorare del 110% i costi di R&S sostenuti per lo sviluppo, la tutela e il mantenimento dei beni immateriali aziendali.
L’agevolazione, fruibile in dichiarazione dei redditi, ha durata quinquennale, rinnovabile, e permette un risparmio fiscale complessivo approssimativamente fino al 30% sui costi ammissibili, in base all’aliquota regionale IRAP. Attraverso la riforma, il Patent Box è diventato più semplice, rapido e trasparente, eliminando la procedura di ruling preventivo e introducendo il meccanismo di penalty protection per chi redige una documentazione conforme.
In questa guida Prefina troverai una scheda di sintesi, esempi numerici, formula di calcolo e checklist operativa, per capire come accedere al beneficio in modo corretto e sicuro.
Scheda di sintesi Patent Box
| Tipo di voce | Descrizione |
|---|---|
| Beneficiari | Tutti i soggetti titolari di reddito d’impresa, indipendentemente da forma giuridica, dimensione o settore. Ammesse anche le stabili organizzazioni in Italia di soggetti esteri residenti in Paesi con accordi contro la doppia imposizione. |
| Beni immateriali agevolabili | Software protetto da copyright, brevetti industriali (inclusi biotecnologici e certificati complementari), disegni e modelli giuridicamente tutelati e combinazioni di più beni complementari. |
| Misura dell’agevolazione | Maggiorazione del 110% dei costi di R&S sostenuti sui beni immateriali (beneficio effettivo pari a circa 30,69% su IRES + IRAP, considerando IRAP al 3,90%). |
| Spese ammissibili | Personale impiegato in R&S, contratti di ricerca con università o terzi, materiali e forniture, ammortamenti, consulenze e spese legali per tutela dei diritti IP. |
Cos’è il Patent Box e come funziona
Il Patent Box è un regime fiscale agevolato introdotto con la Legge n. 190/2014 e riformato dal D.L. 146/2021, convertito nella Legge n. 215/2021. Dal 2022 è stato trasformato in un regime premiale che consente la maggiorazione del 110% dei costi qualificati legati alle attività di ricerca e sviluppo sui beni immateriali.
Il Patent Box consente alle imprese di ottenere un vantaggio fiscale per gli investimenti legati ai beni immateriali strategici. Il nuovo assetto normativo (art. 6 D.L. 146/2021) ha sostituito il vecchio sistema di esclusione dei redditi con una maggiorazione del 110% dei costi ammissibili: un meccanismo più immediato, semplificato e coerente con le politiche europee di incentivo all’innovazione.
La misura si affianca, ma resta autonoma, rispetto al Piano Transizione 5.0 e rappresenta oggi una delle principali leve fiscali per la competitività tecnologica delle imprese italiane, con l’obiettivo di incentivare la tutela e la valorizzazione della proprietà intellettuale.
Il Nuovo Patent Box 2025: novità normative
| Aspetto | Vecchio regime (fino al 2021) | Nuovo regime (dal 2022) |
|---|---|---|
| Meccanismo fiscale | Esclusione parziale dei redditi generati dai beni immateriali | Maggiorazione del 110% dei costi di R&S |
| Iter di fruizione | Necessario ruling con l’Agenzia delle Entrate | Autoliquidazione diretta in dichiarazione |
| Documentazione | Limitata | Obbligatoria e strutturata (dossier tecnico) |
| Vantaggio fiscale | Realizzabile solo dopo il ruling | Immediato, nello stesso esercizio |
Caso d’uso: un regime più snello e vantaggioso
Uno degli aspetti più rilevanti della riforma riguarda la semplificazione dell’iter applicativo. Nel vecchio regime Patent Box, le imprese dovevano attendere l’esito del ruling preventivo con l’Agenzia delle Entrate: una procedura complessa e spesso lunga, che ritardava la fruizione del beneficio anche di diversi esercizi.
Con il nuovo Patent Box, il meccanismo è stato radicalmente semplificato: le imprese possono autoliquidare direttamente l’agevolazione in dichiarazione dei redditi, beneficiando immediatamente della deduzione maggiorata.
Inoltre, grazie alla possibilità di avvalersi della penalty protection (prevista dall’art. 6 del D.L. 146/2021 e disciplinata dalla Circolare AdE n. 5/E/2023), l’impresa che predispone un’idonea documentazione a supporto può evitare le sanzioni in caso di verifica, mantenendo al contempo la certezza del diritto.
In sintesi, il nuovo Patent Box è più rapido, trasparente e operativo: consente di godere subito del beneficio fiscale, senza attendere il ruling e con un quadro di conformità chiaro e tutelante.
Chi può beneficiare del Patent Box
Possono accedere al regime agevolativo:
- Imprese residenti in Italia titolari di reddito d’impresa;
- Stabili organizzazioni di soggetti esteri in Paesi con scambio informativo effettivo;
- Enti non commerciali per le attività d’impresa.
Il soggetto beneficiario deve inoltre assumere il rischio tecnico e finanziario delle attività di ricerca, requisito che qualifica l’impresa come “investitore” ai sensi della Circolare AdE 5/E/2023.
Chi è escluso dal Patent Box
Restano escluse:
- Imprese che determinano il reddito su base catastale o forfettaria;
- Società in liquidazione, fallimento o procedure concorsuali senza continuità aziendale;
- Soggetti localizzati in Paesi non cooperativi.
Beni immateriali agevolabili
Rientrano nel perimetro del Patent Box i seguenti beni immateriali:
- Software protetto da copyright;
- Brevetti industriali, comprese invenzioni biotecnologiche e certificati complementari di protezione;
- Disegni e modelli giuridicamente tutelati;
- Combinazioni di due o più beni complementari (es. software + brevetto) funzionalmente connessi.
Sono ammesse anche certificazioni di varietà vegetali e topografie di semiconduttori. Le spese possono essere sostenute anche tramite contratti di ricerca con università, enti di ricerca o soggetti indipendenti, purché i rischi tecnici e finanziari restino a carico dell’impresa investitrice.
Non sono invece ammessi marchi, know-how non protetto o segreti commerciali.
Agevolazione Patent Box
L’agevolazione consiste in una maggiorazione del 110% dei costi di ricerca e sviluppo connessi ai beni immateriali. Il beneficio si calcola sulla base imponibile IRES e IRAP, consentendo un risparmio complessivo fino al 30,69% (se IRAP= 3,90%) del costo agevolato.
Il Patent Box può essere fruito a partire dal periodo d’imposta in cui avviene il primo utilizzo economico del bene immateriale. Per “utilizzo economico” si intende la presenza di componenti positivi di reddito riconducibili all’IP (Intellectual property) ovvero i beni immateriali agevolabili che generano reddito, come ad esempio:
- Ricavi diretti (royalties da licenza d’uso, corrispettivi da cessione del diritto);
- Ricavi indiretti (vendita di prodotti/servizi che incorporano il bene immateriale, con nesso tecnico-economico documentato);
- Utilizzo interno che genera risparmi di costo o efficienze dimostrabili nei processi aziendali.
In assenza di tale utilizzo, l’opzione può essere esercitata ma la deduzione maggiorata si applica solo dal periodo in cui l’IP inizia a generare effetti economici.
Come si calcola il beneficio del Patent Box (esempio pratico)
Beneficio = Costi R&S ammissibili × 110% × (Aliquota IRES + Aliquota IRAP)
| Tipologia impresa | Costi R&S ammissibili | Beneficio 110% | Risparmio fiscale stimato (€) |
|---|---|---|---|
| Microimpresa | €100.000 | €110.000 | ≈ €30.690 |
| PMI | €400.000 | €440.000 | ≈ €122.760 |
| Mid-cap | €1.000.000 | €1.100.000 | ≈ €307.000 |
La deduzione si applica nell’esercizio stesso in cui i costi sono sostenuti, a differenza del vecchio regime che prevedeva un differimento legato al reddito prodotto.
I costi qualificati di ricerca e sviluppo sostenuti fino a 8 periodi d’imposta antecedenti al rilascio/registrazione della privativa (o all’ottenimento della tutela giuridica) possono essere recuperati e portati in deduzione maggiorata, a partire dal primo periodo di effettivo utilizzo economico del bene.
In pratica: quando l’IP inizia a generare ricavi/benefici, è possibile “riagganciare” i costi storici eleggibili sostenuti negli 8 anni precedenti e maggiorarli del 110% secondo le regole del Patent Box, purché tracciati e collegati al bene (documentazione idonea + nesso tecnico).
Spese e beni immateriali ammissibili
Rientrano tra le spese agevolabili al Patent Box:
- Personale impiegato direttamente in attività di ricerca o sviluppo;
- Quote di ammortamento dei beni materiali e immateriali impiegati;
- Contratti di ricerca con soggetti indipendenti o università;
- Materiali e forniture utilizzati per attività sperimentali;
- Consulenze tecniche e legali per la tutela e il mantenimento dei diritti IP.
Sono inoltre ammesse le spese per la protezione legale dei diritti, inclusi rinnovi e contenziosi, purché direttamente collegate al bene agevolato.
Non sono agevolabili invece le spese infragruppo, salvo riaddebito di costi sostenuti verso terzi, come chiarito dall’Agenzia delle Entrate (Circolare 5/E/2023).
Come funziona: passi operativi e documentazione
Step 1 – Verifica requisiti
Identificare i beni immateriali e verificare che le attività di ricerca e sviluppo siano ammissibili.
Step 2 – Mappatura costi
Raccogliere le spese in contabilità analitica e collegarle a ciascun bene.
Step 3 – Dossier tecnico
Redigere il dossier tecnico previsto dal Provvedimento AdE n. 48243/2022, firmato digitalmente e corredato da documentazione idonea. Il dossier deve contenere:
- Descrizione delle attività e dei rischi assunti;
- Dettaglio dei costi e dei beni agevolabili;
- Relazione tecnica firmata;
- Prospetto delle variazioni fiscali correlate.
Step 4 – Esercizio dell’opzione
Effettuare l’opzione nel modello della Dichiarazione dei redditi delle società di capitali – quadro OP, rigo OP21, valida per 5 anni.
Step 5 – Conservazione
Conservare tutta la documentazione per almeno 10 anni a fini di controllo.
Le PMI possono predisporre una documentazione semplificata, ma devono comunque rispettare la struttura minima prevista (Sezioni A e B del Provvedimento 48243/2022).
Patent Box 2025: scadenze e tempistiche
| Fase | Tempistica | Note operative |
|---|---|---|
| Esercizio dell’opzione | Con la dichiarazione redditi 2024 (entro novembre 2025) | Valida per 5 anni |
| Rinnovo | Alla scadenza del quinquennio | Richiede nuova opzione |
| Controlli AdE | Entro 10 anni dalla fruizione | Necessaria documentazione completa e firmata digitalmente |
Patent Box e credito d’imposta R&S
Il nuovo regime Patent Box è cumulabile con il credito d’imposta per ricerca e sviluppo, innovazione e design, purché le stesse spese non vengano utilizzate due volte. In caso di sovrapposizione, è necessario effettuare il cosiddetto recupero del credito per evitare doppie agevolazioni.
Controlli dell’Agenzia delle Entrate
Dal 2025 l’Agenzia delle Entrate ha avviato i primi controlli mirati sui dossier Patent Box. I contribuenti devono poter esibire entro 20 giorni tutta la documentazione idonea: contabilità analitica, schede di costo, contratti di ricerca e relazioni tecniche. In assenza di documentazione conforme, la penalty protection non si applica.
Come accedere al Patent Box con il supporto Prefina
Il Patent Box è un’opportunità concreta per valorizzare gli investimenti in innovazione, ma richiede un approccio metodico e documentale preciso. Attraverso la consulenza in finanza agevolata di Prefina, le imprese possono mappare correttamente i beni immateriali e i costi ammissibili, predisporre la documentazione richiesta e ottimizzare la fruizione fiscale del beneficio.
Prefina, inoltre, supporta le aziende nella gestione dei controlli AdE e nella corretta cumulabilità con altri incentivi alla R&S.
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FAQ Patent Box
Quali sono i costi ammissibili nel Patent Box?
Personale R&S, contratti di ricerca, materiali, ammortamenti e consulenze collegate ai beni immateriali.
Cos’è il Patent Box 110%?
È la nuova versione del regime che consente di maggiorare del 110% i costi qualificati, introdotta dal D.L. 146/2021.
Che cos’è la penalty protection?
È la protezione da sanzioni fiscali prevista per chi redige la documentazione idonea secondo il Provvedimento AdE 15/02/2022.
Il Patent Box è cumulabile con altre agevolazioni?
Sì, è cumulabile con il credito d’imposta R&S e altri incentivi, purché non si riferiscano alle stesse spese.

